Speleo Club Ribaldone - Genova

Gruppo speleologico fondato nel 1970

05-06/04/2014: Grotta del Picco

Squadra "Sabato 1"

Inizia la discesa poco indietro rispetto alla squadra "Sabato 2". Forti emozioni sul Pozzo dell'Acquasantiera non bloccano il gruppo, che procede fino alle soglie dei rami nuovi. Qui Serena si ferma, mentre Chiara ed Alberto procedono fino all'ingresso della Buca da lettere. Dopo una breve sosta, Chiara torna indietro fino a raggiungere Serena, mentre Alberto si prodiga ad allargare la Buca da lettere. Mentre Alberto continua i lavori, Chiara e Serena iniziano la risalita. Dopo circa mezz'ora, risale anche Alberto.

Squadra "Sabato 2"

Alessandro e Chiozza sono la punta del gruppo per tutta la giornata. Allargano una strettoia all'inizio dei rami nuovi e quindi procedono fino alla (ex) "Strettoia Rossa" prima del fondo, dove lavorano per circa 8 ore. Rocca li segue a breve distanza e, dopo aver realizzato di averdimenticato il necessario per cucinare, si consola soffiandosi convulsamente il naso e tirando mazzate alla friabile roccia della Buca da Lettere. Intorno alle 22, i tre iniziano la risalita ed incontrano la squadra "Notturna" che diretta verso il fondo.

Squadra "Notturna" (scrive Marco Corvi)

Arrivare e` stato un po' problematico, perche` io ero convinto che manu sapesse la strada e lei pensava la sapessi io. Per fortuna mi ero copiato le direzioni di avvicinamento da Speleorama ed arrivati a Corona abbiamo trovato un simpatico vecchietto che ci ha indirizzati per "Bonomo", avvertendoci che era un bosco e sconsigliandoci vivamente di andarci a quell'ora! Salendo lungo lo sterrato, abbiamo incontrato Chiara, che ci ha ragguagliato sulla situazione. Giunti al parcheggio all'imbrunire, ci siamo cambiati e diretti al campo della "tenda blu". Qui, NON avendo trovato albi e sere, siamo subito scesi verso l'ingresso, seguendo le corde posizionate in loco. Dopo un po' pero' la corda finiva ... Mancando i segni di nastro segnaletico che entrambi avevamo vivamente raccomandato a Rocca di posizionare, ci siamo trovati a girovagare nel bosco di notte in cerca dell'ingresso. Si vede che la sfiga era occupata altrove, perche` non abbiamo dovuto girare neanche tanto per trovarlo. La discesa in grotta e` stata tranquilla. Manu si e` incrodata sul p20 allongiandosi all'anello di pedale, ma se l'e` cavata per i fatti suoi. Finiti i pozzi abbiamo incontrato la squadra "Sabato 2": ci hanno raccontato quel che avevano fatto e dato istruzioni e consigli su cosa fare. Salutatili, abbiamo continuato a scendere fino alla prima zona operativa: la strettoia rossa. Visto che era ormai di un rosso molto stinto, abbiamo subito deciso di disattendere le disposizioni del comandante Alex: ci siamo limitati ad allargare un poco usando solo punta e mazzetta: abbiamo ripreso la discesa verso il secondo punto operativo: la strettoia sul fondo. Qui abbiamo scoperto che era inutile portare il paranchino e la seconda mazzetta, perche' gia` in loco. Dopo aver valutato che la strettoia in basso sembrava davvero poco entusiasmante (una fessura lunga circa 4 m), abbiamo preso a lavorare la parte alta, dove s'era gia` allargato la volta precedente. Perlopiu` abbiamo allargato lavorando di punta e mazzetta poiche` la roccia era notevolmente fratturata; nei pochi punti dove si presentava compatta abbiamo usato mezzi dirompenti. Dopo qualche ora di lavoro (avendo allargato circa 1.5 m) siamo riusciti a passare: oltre si riesce ad avanzare ancora per un paio di metri nel cunicolo (parte alta della fessura). Si vede che la fessura prosegue ancora due o tre metri, purtroppo senza evidenti prosecuzioni. Dalla fessura proviene una corrente d'aria (inferiore a quella che si percepisce all'ingresso della grotta), e si sente un rumore d'acqua al di la`. Abbiamo usato gli ultimi mezzi dirompenti per allargare ulteriormente il cunicolo, quindi abbiamo fatto i sacchi e incominciato la risalita, accompagnati da tre sacchi. Materiale lasciato in loco: - due mazzette (una pesante, una normale) - una punta (circa 35 cm, non molto affilata, ma usabile) - paranchino (circa 60 cm) - scalpello (circa 30 cm) - cavo elettrico (circa 15 m) - bottiglietta acqua (1/2 l) Arrivati dopo la ex-strettoia rossa, abbiamo riorganizzato il materiale e, sempre disattendendo le disposizioni, i sacchi sono diventati quattro... e pesanti. Considerando che manuale era molto contrariata (per non dire altro) da questa mia decisione, ne ho presi tre e lasciato "solo" uno a lei (pero` il suo aveva la batteria al piombo). Appena prima di arrivare ai pozzi abbiamo incontrato la squadra "Domenica" (rigorosamente in ordine di progressione alfabetico: albi, davide e marco) e gli abbiamo lasciato uno dei sacchi con trapano, punte e batteria al litio. Ritornati al numero standard di tre sacchi manu si e` un po' calmata e siamo usciti senza intoppi. Fuori ci ha accolti un caldo sole, una bella giornata, e la Sere con un the caldo. [nota: poco sopra la strettoia rossa abbiamo lasciato una mazzetta e un calcatoio che dovrebbe aver recuperato la terza squadra]

Squadra "Domenica"

Rifiniti i lavori di disostruzione delle altre squadre. Effettuata disostruzione sul fondo. Recuperata parte del materiale.


Partecipanti:

Squadra "Sabato 1": Fassone Serena (SCR), Ferrando Chiara (SCR), Mangilli Alberto (SCR)

Squadra "Sabato 2": Chiozza Andrea (SCR), Roccatagliata Andrea (SCR), Vernassa Alessandro (SCR)

Squadra "Notturna": Corvi Marco, Esposito Manuela (GSM)

Squadra "Domenica": Caruso Davide (SCR), Di Crescenzo Marco (SCR), Mangilli Alberto (SCR)

 




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